Un Santuario che affonda le radici nell’Alto Medioevo e testimonia un legame profondo con la popolazione
Il Santuario della Madonna della Pieve si trova a lato della strada per Marano sul Panaro presso quelli che erano i confini di Campiglio. La tradizione vuole che la chiesa sia stata edificata dal re longobardo Liutprando sulle fondamenta di un tempio pagano.
Citata per la prima volta nel 1174 sui “Regesta” della Cattedrale di Modena, viene descritta come ubicata ai piedi dei colli, con la facciata sul tratto della Via Claudia che da Savignano porta verso il Panaro. In origine la Pieve era dedicata a San Martino. Da documenti d’epoca, infatti, si trova la denominazione di un “San Martino in centum ripis”, con riferimento al dissesto orografico e idrogeologico del luogo.
La costruzione romanica, di cui rimangono la zona absidale e i pilastri cruciformi, crebbe insieme al suo territorio arrivando a ricoprire il ruolo di chiesa plebana nel XII secolo d.C.. Con l’arrivo dei Contrari a Vignola la chiesa venne pian piano ad essere dimenticata a causa del finanziamento dato da Uguccione per la nuova chiesa dedicata ai santi Nazario e Celso ed inizia così la sua decadenza strutturale dovuta probabilmente proprio all’abbandono e l’incuria.
Nel 1615 però, grazie alla devozione del nobile bolognese Gregorio Malvezzi, fu avviato il cantiere di costruzione di un nuovo oratorio, il rinnovato luogo di culto venne dedicato alla Madonna della Pieve.
L’aspetto attuale è quello datogli durante i restauri seicenteschi, spicca l’abside a cui è stato tolto l’intonaco al fine di mostrarne l’aspetto romanico originale dove sono visibili due frammenti in pietra con rilievi a treccia. Di interesse rilevante sono anche un’acquasantiera del XVII secolo ed una statuetta rappresentante una Madonna con bambino risalente probabilmente al milleduecento. Esternamente si notano l’ingresso porticato, il campanile ed un edificio laterale adibito a canonica.
La Pieve ricopre ancora oggi un ruolo importante per la comunità grazie alle funzioni che si celebrano il primo sabato di maggio e l’8 settembre, tradizionali punti di riferimento della vita religiosa vignolese.